Dr. MAURO MOLINAORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIACHIRURGIA PROTESICA
Traumatologia

Osteosintesi

Il compito dell’ortopedico nella gestione dei traumi è quello di permettere alle fratture di guarire nella posizione corretta.

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Protesi di ginocchio e robot

La chirurgia robotica per gli interventi di protesi di ginocchio ha l’obiettivo di assistere i chirurghi ortopedici nell’ottenere un impianto di protesi di ginocchio il più preciso e accurato possibile.

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L’intervento chirurgico non ha il compito di accelerare la consolidazione ma di permettere una guarigione dell’osso in posizione anatomica così da consentire un recupero funzionale migliore. La stabilizzazione dell’osso fratturato con i mezzi di sintesi consente, inoltre, una mobilizzazione precoce delle articolazioni limitando la rigidità. 

L’osteosintesi, ossia la riduzione e fissazione dei frammenti di frattura ha il ruolo di guidare e aiutare il processo di guarigione delle fratture, non rimpiazzando in modo permanente un osso rotto ma fornendo un supporto temporaneo per la guarigione. Può essere eseguita con placche e viti, solo con viti, chiodi endomidollari o con fissatori esterni.

Gli obiettivi della protesi del ginocchio sono: 

  • restituire al paziente un asse corretto dell’arto inferiore 
  • ripristinare un’articolazione che possa muoversi con range articolare completo e senza dolore.
     

Per poter raggiungere questi obiettivi è fondamentale posizionare le componenti protesiche secondo assi ben definiti nell’osso del paziente e tener conto dell’equilibrio dei tessuti molli periarticolari in modo tale da avere una nuova articolazione ben stabile in tutto l’arco di movimento. Il rispetto di queste premesse sono alla base per una sopravvivenza a lungo termine dell’impianto e una completa soddisfazione del paziente che avverte la sensazione di avere un ginocchio nativo e non una protesi.

La piattaforma robotica permette ai chirurghi di eseguire accurati ed estremamente precisi interventi di protesi totale di ginocchio grazie a:

  • resezioni ossee che asportano solo la minima porzione di osso danneggiato dall’artrosi, in modo da preservare la maggior quantità di osso sano possibile
  • valutazioni oggettive, impossibili per l’occhio umano, sullo stato e sull’equilibrio dei tessuti e delle strutture intorno all’articolazione prima dell’intervento
  • preciso posizionamento dell’impianto durante l’intervento di artroplastica totale del ginocchio.
     

Con l’assistenza del robot, i chirurghi sono in grado di ottenere parametri oggettivi e valutare virtualmente su un modello 3D la sostituzione del ginocchio prima di eseguire qualsiasi resezione di osso. 
 

Approfondimenti

Come funzionano Placche e Viti?

Nell’osteosintesi con placche e viti l’obiettivo è una riduzione anatomica dei frammenti e una fissazione rigida dei frammenti così da garantire un ripristino della corretta anatomia dell’osso.I frammenti della frattura sono uniti tramite placche metalliche (acciaio o titanio) avvitate all’osso con viti.

Viene preferita per le fratture articolari o con estensione metafisaria (la parte dell’osso in prossimità dell’articolazione).

I vantaggi sono:

  • garantiscono una corretta riduzione della frattura,
  • permettono una mobilizzazione precoce favorevole al recupero articolare.
     

Gli svantaggi sono:

  • la tecnica chirurgica è più aggressiva sui tessuti molli che ricoprono l’osso
  • non consentono un carico immediato.
     

Cosa si intende per Chiodo endomidollare?

Per chiodo endomidollare si intende un cilindro di metallo (titanio), adeguatamente lavorato e modellato, che può essere inserito nel canale midollare (cavità normalmente presente nelle ossa lunghe come femore, tibia, omero). Esso permette di fissare i frammenti di frattura e mantenerli nella corretta posizione durante la guarigione.

Con i chiodi endomidollari, essendo questi premodellati in base all’osso su cui devono essere utilizzati, permettono di aiutare il chirurgo nella riduzione della frattura.

La sintesi con chiodo endomidollare è ormai diventato il GOLD STANDARD nel trattamento delle fratture delle ossa lunghe degli arti inferiori. La sintesi viene definita elastica in quanto consente una “flessione” controllata del sito di frattura durante il carico e stimola in questo modo la guarigione del sito di frattura.

I vantaggi di questo tipo di sintesi sono:

  • il rispetto dei tessuti molli in quanto si riesce ad inserirli con tagli di piccole dimensioni solitamente distanti dal sito di frattura, questo permette di non interferire con i diversi processi di consolidazione della frattura (guarigione periostale ed endostale);
  • consentono un carico precoce, perché la posizione al centro nell’osso è favorevole e resiste alla forza di scomposizione della frattura, inoltre, permette di spostare il carico sul mezzo di sintesi diminuendolo sull’osso fratturato;
  • consentono un recupero funzionale completo già durante il processo di consolidazione dell’osso.
     

Gli svantaggi sono:

  • la tecnica chirurgica può essere più complessa che con l’utilizzo delle placche;
  • non ha l’obiettivo di una riduzione anatomica ma funzionale per cui è fondamentale controllare il ripristino di lunghezza, rotazione e angolazione dell’osso;
  • non può essere utilizzato per tutte le fratture, l’estensione intrarticolare può essere una contrindicazione relativa all’utilizzo del chiodo.
     

Cosa sono i Fissatori esterni?

Il fissatore esterno è un dispositivo ortopedico, usato nel trattamento delle fratture o nella correzione dei difetti ossei, montato all’esterno del corpo che viene fissato all’osso mediante pins (perni) o wires (fili metallici) che trapassano la cute. Il sistema è concepito per provvede alla stabilizzazione e mantenimento in posizione dei frammenti ossei fino alla guarigione della frattura.

Anche il fissatore esterno come gli altri mezzi di sintesi consente una mobilità articolare precoce, il carico invece dipende dal tipo di frattura e dall’osso coinvolto.

È il trattamento di scelta nella fase iniziale delle fratture esposte, ossia le fratture con associata una ferita con fuoriuscita dell’osso. Può essere poi sostituito con altri mezzi di sintesi una volta controllata la situazione dei tessuti molli o mantenuto in sede fino alla guarigione della frattura.

Nelle infezioni e nella correzione delle deformità vengono utilizzati come trattamento definitivo.

I vantaggi del fissatore esterno sono:

  • consentono di iniziare a trattare la frattura permettendo la guarigione dei tessuti molli e riducendo il rischio di infezione nelle fratture aperte
  • consentono la guarigione dell’infezione dell’osso allontanando il metallo dal sito di infezione e mantenendo una stabilità dei frammenti necessaria per la guarigione della frattura e dell’infezione
  • nella correzione delle deformità permettono una correzione progressiva e multidirezionale nello spazio.
     

Gli svantaggi sono:

  • l’ingombro
  • la necessità di medicare continuativamente i pins o i wires nel punto di ingresso nella pelle
  • la compliance del paziente.
     
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