La coxartosi o artrosi dell’anca è una malattia cronica degenerativa dell’articolazione dell’anca.
Causa un’usura progressiva della cartilagine e la formazione di tessuto osseo ai margini articolari (osteofiti).
Viene considerata una normale conseguenza dell’invecchiamento ma in realtà è causata sia da fattori costituzionali che acquisiti.
La sua incidenza aumenta in modo proporzionale con l’aumento dell’età oltre i 40 anni. Circa l’80% dei soggetti con più di 65 anni è affetta da artrosi dell’anca ad uno studio radiografico, ma solo un quarto manifesta sintomi.
Nella popolazione femminile vi è una maggiore incidenza sia del quadro patologico che delle manifestazioni cliniche.

Fattori di rischio
L’artrosi primitiva non ha una causa rilevabile e rappresenta circa il 40-50% dei casi. Di solito si verifica dopo i 60 anni d’età, ed è il risultato di una predisposizione genetica. Si sviluppa frequentemente solo da un lato. Si riconoscono come fattori di rischio:
- Età
- Sesso
- Obesità
- Traumatismi
- Debolezza muscolare
- Sport e lavori logoranti per l’articolazione
L’artrosi secondaria si manifesta di solito prima dei 45 anni e riconosce diverse condizioni che possono predisporre allo sviluppo di questa patologia:
- Traumi (fratture articolari o legamentose con instabilità residua)
- Patologie congenite (displasia dell’anca)
- Patologie giovanili (Morbo di Paget, Osteonecrosi, epifisiolisi)
- Patologie sistemiche (diabete mellito, obesità)
- Patologie reumatiche (spondilite anchilosante, artrite reumatoide)
L’artrosi rapidamente distruttiva dell'anca è dovuta a una riduzione della rima articolare superiore al 50%, o maggiore di 2 millimetri, nell’arco di un anno. Essa è caratterizzata da un esordio improvviso e intenso del dolore, con aggravamento durante la notte.
Sintomi
Il sintomo iniziale è rappresentato dal dolore localizzato in regione inguinale al carico e alla mobilizzazione soprattutto in rotazione interna (rotazioni del corpo con arto fisso al terreno).
Il dolore può essere irradiato al gluteo, al trocantere o alla faccia anteriore della coscia fino al ginocchio. Spesso il dolore è maggiore al mattino. Nelle fasi precoci è maggiore ai primi passi e si attenua con la prosecuzione della deambulazione.
Con il passare del tempo compare dolore anche a riposo, limitazione funzionale e rigidità articolare. Per il paziente diventa difficile l’esecuzione di semplici gesti di vita quotidiana come mettere le calza e le scarpe o accovacciarsi
Può comparire zoppia e nelle forme più gravi differenze di lunghezza degli arti.
Diagnosi
Il primo esame fondamentale per la diagnosi di coxartrosi è la radiografia. Nelle fasi precoci può essere negativa, mentre nelle fasi tardive non sempre c’è correlazione tra quadro radiografico e quadro clinico.
Altre indagini diagnostiche comprendono:
- le radiografie del tratto lombosacrale per escludere altre cause potenziali di dolore lombare ed interessamento sacroiliaco associato;
- la risonanza magnetica non rappresenta un esame di primo livello ma può essere utile nel sospetto di osteonecrosi o nella valutazione di pazienti con spondilosi;
- la TAC per lo studio di eventuali deficit ossei necessario nella pianificazione pre-operatoria;
- la scintigrafia ossea, non indicata nel percorso diagnostico della coxartrosi ma utile nel sospetto di osteonecrosi.
Terapia
La terapia risolutiva della coxartrosi è la protesi d’anca, questa permette la rapida risoluzione dei dolori, il recupero funzionale dell’articolazione e il recupero della normale deambulazione
Comporta la sostituzione dell’articolazione malata con un’articolazione meccanica.
La protesi dell’anca offre miglioramenti consistenti e drastici sul dolore, la rigidità e la qualità di vita dei pazienti.
È l’intervento risolutivo nei casi di coxartrosi avanzata, ma per avere successo è necessario che il paziente sia motivato e bisogna chiarire bene quali sono le sue aspettative.
Il successo dell’intervento dipende da un intervento eseguito a regola d’arte, dall’impegno costante del paziente nella fase riabilitativa e dalla soddisfazione delle sue aspettative.
L’intervento può essere svolto con un accesso chirurgico anteriore o posteriore.